Tutto è iniziato nel 1993, quando si è cominciato a pensare a come festeggiare il millennio. Una coppia di architetti, David Marks e Julia Barfield, pensarono ad una ruota panoramica e il loro sogno si è avverato il 9 marzo 2000 quando la ruota è stata aperta al pubblico per la prima volta. E dire che doveva essere una struttura temporanea, come la Torre Eiffel, ma è diventata subito così popolare che si è deciso di renderla permanente.
Alta 135 metri, ha 32 cabine chiamate ‘pods’ perché la loro forma ovoidale ricorda quella di un baccello o di un bozzolo. Ma gli inglesi sono scaramantici e non amano il numero tredici, quindi le cabine sono numerate dalla 1 alla 33. Il giro completo dura circa 30 minuti e nel 2019 per segnare la fine dell’ora legale la ruota ha girato al contrario per la prima volta, con un gioco di luci che l’ha trasformata in un orologio gigante.
La ruota è costata 85 milioni di sterline e parte di questi soldi sono finiti in Italia perché c’è anche un po’ di ‘made in Italy’ tra i vari componenti: il vetro delle cabine e i cavi sono stati infatti prodotti nel nostro paese. A dir la verità il London Eye è un prodotto europeo: architetti, componenti elettrici ed acciaio inglesi, acciaio fabbricato in Olanda, cabine costruite in Francia, cuscinetti a sfera di produzione tedesca, asta e mozzo dalla Repubblica Ceca.
La cosa fantastica è che la ruota è stata assemblata in orizzontale su alcune piattaforme sul Tamigi e poi gradualmente issata in posizione. Ed ora le sue 650 lampadine LED colorano il cielo londinese per celebrare occasioni speciali. Nel 2011 per il royal wedding di William e Kate la ruota era illuminata coi colori della bandiera britannica, rosso, bianco e blu e durante le Olimpiadi del 2012 ogni volta che lo UK vinceva una medaglia la ruota si illuminava di oro, argento o bronzo. Ed ogni anno la sera del 31 dicembre i fuochi d’artificio di mezzanotte partono dal London Eye.
In questi 20 anni ha accolto oltre 76 milioni di visitatori e ci sono state più di 5.000 proposte di matrimonio. Sì, perché sul London Eye si può fare (quasi) di tutto. Gli eventi organizzati sono tantissimi, ci si può sposare (anche se poi il registro lo si deve andare a firmare in Comune), si può seguire una lezione di yoga, o di Doga (yoga col cagnolino al seguito), danza classica, Baby Yoga (yoga con bebè) e c’è anche chi racconta fiabe ai più piccoli.
Ma David Greenwood è andato oltre e ha corso la maratona. Ha fatto installare un tapis-roulant in una cabina e ha corso la maratona mentre la ruota faceva sei giri e mezzo. Lo ha fatto per raccogliere fondi per un’associazione che si occupa di bambini malati, disabili o svantaggiati.
Mica male per una struttura che doveva durare solo 5 anni!
Cristina Apostoli è una guida Blue Badge di Londra specializzata in tour a piedi dei vari quartieri londinesi.